giovedì 31 marzo 2011

Una vacanza a casa dei Pescatori


Nella magica e splendida cornice dell'isola di Ponza,
da sempre accogliente ed ospitale, è oggi possibile trascorrere un soggiorno diverso a contatto con le tradizioni locali e con uno stile di vita più vicino ai ritmi della natura: una vacanza a casa dei pescatori di Ponza.

Sono delle tipiche abitazioni autoctone, immerse nella generosa e accogliente natura dell'Isola, che lasciano nel cuore una sensazione di pace, tranquillità e di vacanza vera e che oggi possonon essere delle case in affitto a Ponza a disposizione dei turisti.

Si tratta di una iniziativa dei pescatori ponzesi che hanno deciso di affittare le proprie abitazioni per i turisti e che sta riscuotendo un enorme successo.
Tutte le case sono state ristrutturate, curate ed arredate in modo semplice e funzionale, conservando intatte le caratteristiche di un tempo e sono dislocate su tutta l'isola.

L’Isola di Ponza è una piccola meraviglia del mar Tirreno con roccia di origine vulcanica estesa per circa sette chilometri e divisa in 2 frazioni. Le case sono situate in zona centro vicino al porto,  per chi cerca movimento e divertimento, e  in zona "Le Forna", consigliata per coloro che scelgono una vacanza di mare, rilassante
e tranquilla, ammirando  tramonti mozzafiato.
Nella zona delle Forna ci sono diverse cale raggiungibili a piedi,  posti incantevoli con fondali di rara bellezza ricchi di fauna e flora marina. La frazione di le forna dista dal porto circa 4 chilometri, facilmente raggiungibile con mezzi pubblici o a noleggio.

lunedì 21 marzo 2011

Accadde il 21 marzo ...


Nella notte del 21 marzo 1918, in pieno conflitto bellico, il veliero a motore "Corriere di Ponza" fu colpito da un sommergibile austriaco al largo dell'isola di Zannone. 
Quando il comandante, dopo aver portato in salvo una parte dell'equipaggio, tornò sul luogo del disastro trovò solo silenzio e morte.

L'affondamento del Corriere di Ponza costò la vita a 35 civili ponzesi.
A ricordare l'accaduto resta oggi un monuneto ai caduti, eretto nel 1920 in Piazza Carlo Pisacane a Ponza, che insieme ai soldati ponzesi periti nella Prima Guerra Mondiale, reca i nomi dei 35 civili morti nel naufragio del veliero.

Il relitto del Corriere di Ponza è ancora oggi visibile nei fondali dell'Isola e meta di numerosi sub.

mercoledì 9 marzo 2011

I tesori di Ponza


Non si fa fatica ad immaginare che  cosa per gli antichi naviganti, affaticati da lunghi giorni di mare,  abbiano rappresentato gli approdi dell’Isola di Ponza.  I colori e il silenzio sono tra le prime cose che colpiscono all’arrivo nell’isola. 
Ma anche la sensazione di uno spazio ricco di tesori antichi e contemporanei che   l’isola conserva gelosamente.
Navigando nel web ci ha colpito questo film, prodotto da Pietro Renzi Architetti Associati con la regia di Davide Morabito e Gaetano Buonpane, che oltre ad essere un documentario di qualità ben girato e ben diretto, racconta dei tesori dell’isola che oggi corrono il rischio di essere persi per sempre.

lunedì 28 febbraio 2011

Un proposta saporita … dall’Isola di Ponza


In attesa della stagione estiva ecco una ricetta che riproduce i sapori e i colori tipici dell’Isola di Ponza. Una versione saporita e profumata per cucinare le orate. Naturalmente meglio se quelle pescate nelle acque dell’isola.
Per gli ingredienti bisogna procurarsi 2 orate da circa 500 grammi, dei mazzetti di asparagi selvatici, 200 gr di pomodori secchi, 2 spicchi di aglio, 3-4 patate, 50 gr. di burro, del nero di seppia, 1 bicchiere di vino bianco, 2 bicchieri di latte, del sale e naturalmente dell’olio extra vergine di oliva.
Prima di procedere con la preparazione del piatto bisogna pulire e sfilettare le orate. Ammorbidire i pomodori secchi in acqua, lavare gli asparagi selvatici e sminuzzare la parte più tenera. In una padella far soffriggere l’olio, l’aglio, i pomodori secchi e tagliati a striscie e gli asparagi. Aggiungere del vino bianco e lasciar cuocere per 20 minuti circa mescolando ogni tanto e aggiungendo il sale.
Contemporaneamente bollire le patate e realizzare un purè con burro e latte e un pizzico di sale. Appena il purè è pronto una metà del purè va unito al nero di seppia.
In un’altra padella vanno scottati i filetti di orata, precedentemente tagliati, con olio e sale.
Nel piatto andrà posizionato prima il purè di patate bianco, poi il filetto di pesce con sopra il sughetto di asparagi e pomodoro e accanto il purè colorato con il nero di seppia.
Il piatto è saporito e  il successo sarà maggiore se i diversi componenti verranno posti nel piatto con fantasia.
A questo punto non resta che augurare Buon Appetito.

lunedì 7 febbraio 2011

In gara con le ... "bagnarole"


Inventare una imbarcazione,  darle un nome e allestirla e colorarla come fosse un carro carnevalesco.
Questo il tema della Gara delle Bagnarole, organizzata dalla Compagnia del Trinchetto,  che si svolge ogni anno a Ponza nel mese di maggio.
Una festa che coinvolge i ragazzi delle scuole medie inferiori già abbastanza grandi da poter pensare e realizzare un manufatto galleggiante magari sotto la supervisione di un adulto.
Le “bagnarole”  possono essere costruite con qualunque materiale, forma e mezzo di propulsione con un’unica regola :  stare a galla e percorrere  un piccolo percorso.
I materiali utilizzati, per la costruzione delle suggestive imbarcazioni,  sono in genere quelli di scarto - plastica, polistirolo, legno -  e messi insieme con fantasia dai giovani partecipanti.
In questa edizione il giorno scelto è il 21 maggio alle 11.30 nelle acque antistanti la spiaggia di Sant’Antonio. A garantire la sicurezza per i giovani piloti  ci sono giubbotti di salvataggio, le acque basse di quella zona di mare e naturalmente l’assistenza a terra e in mare degli organizzatori.

lunedì 24 gennaio 2011

In vendita il Faro della Guardia sull’Isola Ponza



E’ apparso sulla Gazzetta  Ufficiale dell 11 gennaio scorso l’elenco dei  beni, proprietà del Ministero della Difesa messi in vendita.  Tra questi il famoso Faro della Guardia sull' Isola di Ponza.
Ne danno notizia  alcuni  quotidiani con un elenco che comprende anche caserme, una parte dell’Arsenale di Venezia, un ex convento, dei  forti  militari e un castello.
Secondo la legge 191 del 2009 il Ministero della Difesa può recuperare le risorse necessarie alle Forze Armate attraverso la permuta e la gestione del patrimonio.
Sarà ora interessante capire chi saranno gli acquirenti e quali le destinazioni di questi  beni.
Ci sia augura che  queste strutture possano essere riutilizzate come luoghi per la cultura, per la promozione del territorio e messe a disposizione degli abitanti.

martedì 11 gennaio 2011

“Storie” di Ponza: dalle prime popolazioni che la abitarono a San Silverio, patrono dell’Isola


Oggetti litici e residui della lavorazione dell’ossidiana,  la preziosa e tagliente pietra necessaria per realizzare punte di freccia ed utensili, testimoniano la presenza a Ponza di  popolazioni preistoriche.
A partire dal XII sec. a.C., per la sua pozione privilegiata,  rappresentò una tappa e un riparo per i  viaggi verso le coste dell'isola d'Elba dei navigatori Fenici e Greci.
Nel 312 a.C. vi giunsero i Romani, che destinarono Ponza a luogo di confino, ma anche di villeggiatura.
 La tradizione vuole che in epoca romana all’isola sia stato attribuito il nome di Ponza, in onore di Ponzio Pilato, ma Strabone,  morto prima che Pilato diventasse governatore della Giudea,  già la chiamava Pontia definendola isola dei Volsci.
Al  periodo romano  risalgono le colossali opere idrauliche, acquedotti  e cisterne, e ingegneristiche, porti e gallerie, che ancora segnano il profilo dell’isola.
Nel medioevo fu un fiorente centro religioso e commerciale grazie all’opera dei monaci benedettini che eressero l’abbazia di Santa Maria. 
Nel  537 vi morì papa Silverio, che oggi è il venerato  patrono dell’isola.
Eletto papa nel 536 venne  deposto perchè eretico.  A suo danno furono costruite prove di tradimento dall’imperatrice Teodora.
L'11 marzo 537  Silverio fu arrestato e mandato in esilio  in Oriente. Prima fu portato in Licia, poi a Napoli e da li a Palmarola, l’isolotto vicino Ponza. 
Fu su quest'isola che il Papa morì a causa delle dure privazioni e del trattamento subito. Il giorno della sua morte  sembra sia stato il  2 dicembre dello stesso anno.  Secondo il Liber Pontificalis fu sepolto sull'isola il 20 giugno dell'anno successivo. Ed è proprio il 20 giugno che sull'isola si festeggia come Santro Patrone e protettore.